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ecosistemi basso medioevo, x secolo. innovazione tecnologica si diffonde l'aratro a versoio, fin dal vi-vii secolo i signori incoraggiano operazioni di bonifica con la messa a coltura di nuove terre, orti a ridosso degli abitati (clausurae), ma è solo con l'intervento delle abbazie cistercensi che si cominciano a costruire canali e bonificare nuove terre in modo sistematico e stabile, terrazzamenti (viti ed alberi da frutta ove prima si era disboscato), comincia il disboscamento intensivo, arborate (alberata umbro-marchigiana, alteno in piemonte), dal xiii secolo cominciano anche le sistemazioni del territorio, la rinascita dei canali e la diminuita disponibilità di manodopera a buon mercato rilancia i mulini ad acqua e stimola la nascita di consorzi irrigui, la bonifica e la ripresa, contrari, per ragioni diverse, nobili e contadini favorevoli e incuranti i borghesi che guardano al ritorno economico, i monaci si appropriano presto dei diritti di pascolo e di alpeggio, creano pertanto un'economia integrata di scambio fra pianura e montagna che non si ripeterà più nella storia d'europa successiva, organizzazione del territorio in buona parte dell'europa centrale secondo il sistema dei campi aperti, si incrina definitivamente l'equilibrio tra spazio coltivato e boschivo